Quante volte, in svariate occasioni, ci sentiamo dire o ci appropriamo usandola, l’espressione ‘il tempo aiuta’?
Ma il tempo aiuta davvero?
Nel tempo, quando il loro valore anacronistico svanisce appunto, si svelano segreti, si aprono le danze ad interpretazioni spesso sempre più lontane perché nel tempo viaggiano. Nel tempo sì addolciscono i ricordi tradendo però così la loro forza ed il loro colore originale.
Col tempo ci si distacca da sensazioni a volte tremendamente dolorose ma anche dai contorni del volto di quel momento, dall’odore unico che conserviamo di quella persona, da quel l’espressione che conosciamo a memoria, anche un po’ da noi stessi.
Il tempo non aiuta, il tempo inganna ed allontana.
Hamaika
Ci illudiamo e pian piano abituiamo alla nostra stessa illusione.
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Vero!
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Il tempo aiuta solo se lo si lascia agire… non come dimenticatoio ma come mezzo per elaborare qualcosa e darle un senso all’interno del proprio cammino
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Sono d’accordo con Rain
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Il tempo aiuta, a patto che non lo si usi per l’oblio ma, al contrario, per aver più modo di riflettere senza per forza dare dei giudizi sull’accaduto. Il tempo svela sempre ogni cosa.
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Eh, direi: notevole!!!
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Il tempo contestualizza un evento all’interno di un percorso, dove c’e un prima e un dopo, delle cause e degli effetti. In questo può aiutare
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Mi sembra una m……. per autoconsolarsi.
Non risolve un bel nulla.
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Abbiamo un tempo, la nostra vita. Abbiamo ricordi, che certamente sfumano negli anni, conta comunque quello che ci lasciano. Il tempo che sia relativo o no, è qualcosa con il quale ci dobbiamo rapportare😉
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Il tempo e’ come l’acqua del fiume che leviga i ciottoli sul fondo, sassi che prima erano spigoli acuminati diventano a poco a poco smussi, levigati, lisci al tatto, piacevoli allo sguardo.
ml
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Forse è proprio quello che aiuta: spesso ci inganniamo per sopportare meglio un senso di colpa, un grande dolore, un ricordo fastidioso o un presentimento inquietante. Del resto, a volte non si può analizzare un fatto senza distacco, anche se ciò espone ai rischi che osservi. Diciamo che è proprio il grande problema che Svevo si diverte a usare ne “La coscienza di Zeno” e in molti racconti scritti dopo, quello della deformazione cui il tempo sottopone i ricordi – nel caso di Zeno, assolutamente voluta e sfruttata per ingannare uno psicanalista. È davvero un bel groviglio, molto interessante per rifletterci. Grazie dello spunto.
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